Schede telefoniche a tecnologia Sida

Di seguito proponiamo un interessate articolo su tale argomento (fonte www.goldenitalia.com/articoli)

 

L’intuizione della carta telefonica prepagata

La SIDA (Società Italiana Distributori Automatici), con sede a Montichiari (Brescia), nata nel 1973, si occupava della realizzazione di distributori automatici di bevande calde e fredde. All’inizio degli anni settanta, infatti, la SIDA, prima al mondo, aveva presentato il distributore automatico di caffè dotato di modulo di pagamento a scheda magnetica. La genialità progettuale aveva una sua precisa motivazione e muoveva, inoltre, dalla sicurezza di avere, a monte, un sicuro selezionatore di monete, che era un altro progetto di cui la SIDA vantava la primogenitura. In un opuscolo dell’epoca si legge: “Le monete da lire 50 o 100 sono ormai rarissime. Le monete da lire 10 addirittura introvabili. Il sistema a scheda magnetica si usa come un conto corrente bancario: si versa quando si vuole, e le nostre macchine erogano i prodotti richiesti scalando dalla scheda il relativo controvalore. I versamenti e gli accrediti relativi sulle Carte vengono solitamente effettuati da personale o macchine apposite: è però possibile ricaricare parzialmente le Carte a mezzo monete metalliche, direttamente sulla macchina”.

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Il successo su scala nazionale del sistema la SIDA lo ottiene tuttavia nel campo della telefonia pubblica, dove, per un decennio, dal 1976 al 1986, si è potuto telefonare comodamente all’estero o in extraurbana unicamente dai telefoni a scheda progettati e prodotti dalla SIDA. Un primato internazionale indiscusso. Lo stesso servizio fu esteso alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica con il “terminale telefonico pubblico a scheda magnetica SMT/08”. (Vedere capitolo su Catalogo Golden Italia “Carte per Servizi Speciali”). Tali apparecchi, interamente progettati e prodotti dalla SIDA, sono stati forniti alla SIP italiana (ora TELECOM) fino al 1985. Contemporaneamente sono stati forniti alla SIP distributori automatici di gettoni telefonici e Carte, per i quali, sempre la SIDA, ha continuato ad essere fornitore ufficiale fino al 1994.

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SMT/08 era un apparecchio telefonico completo, adatto a tutti i tipi di reti telefoniche pubbliche o private operanti con centrali di commutazioni automatiche. Le sue caratteristiche erano quelle di consentire chiamate telefoniche soltanto attraverso un credito monetario (codificato in forma magnetica) su una speciale carta di credito preventivamente acquistata dall’utente. Il metodo di codificazione proteggeva contro tentativi di contraffazione della scheda magnetica. Il credito della scheda magnetica poteva essere espresso sia sotto forma di “unità di tassazione”, sia in forma di “valore monetario”.Il secondo tipo di apparecchio telefonico SMT/08/2 (39 bit) funzionava con Carte “a credito” e “nominative”. I vantaggi di questi tipi di apparecchi erano evidenti: evitavano i rischi di effrazione perché nessun valore era contenuto nell’apparecchio; consentivano ogni tipo di selezione diretta (locale, lunga distanza ed internazionale); potevano essere velocemente adattati a tutti i tipi di tariffe, senza modificare i sistemi di tassazione; potevano differenziare gli addebiti in accordo con le tariffe delle fasce orarie; consentivano chiamate gratuite a numeri speciali; non richiedevano monete ed evitavano costi e rischi della raccolta del denaro e ciò era particolarmente importante dove la scarsità di monete costituiva un vero problema.

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Il primo prototipo di telefono a scheda fu consegnato dalla SIDA alla SIP nel novembre del 1975 e nell’aprile e maggio dell’anno successivo furono installati, insieme ai relativi distributori di Carte, 24 telefoni in Via C. Colombo, nel Palazzo Alessandrini, sede della “Società Italiana per l’Esercizio Telefonico” (SIP). Le prime prove furono effettuate nel posto telefonico pubblico situato all’interno del Galoppatoio di Villa Borghese a Roma ed evidenziarono la poca rigidità delle Carte (realizzate dalla ditta Pikappa di Masate, in provincia di Milano) che tendevano talvolta a bloccare il distributore. Successive modifiche tecniche portarono anche all’introduzione dell’angolo asportabile, necessario per facilitare l’introduzione della scheda nel verso giusto, divenuto da allora una caratteristica delle Carte telefoniche italiane. 

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La fabbricazione delle Carte per gli apparecchi telefonici prodotti dalla SIDA, dopo un periodo di sperimentazione svoltosi nel 1976, fu affidata alla ditta Pikappa di Masate che, oltre alla stampa vera e propria delle Carte, provvedeva anche ad applicare la banda magnetica, codificata poi nello stabilimento di Torino. La data di emissione era rappresentata, come per i gettoni telefonici, da un numero di quattro cifre: le prime due rappresentavano l’anno, le successive il mese. Ad esempio, 8005 significa maggio 1980. Le Carte SIDA, tutte prodotte dalla Pikappa dal 1977 al 1988, hanno subito importanti cambiamenti alle loro caratteristiche specifiche a causa dell’evoluzione tecnologica e delle vicende societarie della SIP. Le Carte SIDA sono, quindi, divisibili in tre grandi gruppi.

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Attualmente la SIDA prosegue il suo lavoro di anticipazione tecnologica ed ha presentato, ancora prima e per ora unica al mondo, la “microscheda” (Mod. LBM) e quindi la “microscheda ad obliterazione irreversibile” (Mod. BIP). I settori per i quali sta curando in particolare il lancio tecnico/commerciale sono: sistemi di controllo, gestione ed esazione aree sosta; parcometri; erogazione di tratte di viaggio, ticket; distribuzione automatica in genere.
I collezionisti di francobolli ricorderanno anche i distributori di francobolli in rotolo (prodotti per il Ministero delle Poste) e i distributori di francobolli in libretto (per l’Ente Filatelico della Repubblica di San Marino), tutti fabbricati appunto dalla SIDA.

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fonte GOLDEN ITALIA